venerdì 22 luglio 2011

L'ascensore

E così ... ho finito! 
Oggi sono andata a scuola a consegnare tutto ciò che ancora mi legava al mio lavoro: il registro, il tesserino magnetico, la chiave del cassetto. Adesso veramente sono in pensione! 
Non ho voluto usare l'ascensore, oggi no, avevo bisogno di salire quelle scale e guardare con calma intorno a me.
Ripercorrendo le scale non riuscivo a trattenere le lacrime; pensavo a quante volte avevo percorso quei  luoghi: correndo affannata per il ritardo, canticchiando contenta del ritrovarmi con i miei ragazzi, arrancando delusa quando la lezione non era andata come volevo. Per un attimo ho rivisto tanti anni davanti a me, tanti volti, tanti momenti! 
Cercavo di sgombrare quei pensieri, dovevo darmi un contegno: non si piange lasciando il proprio posto di lavoro! Si deve essere felici: finalmente ci si riposa! 
Ho cercato di essere allegra con tutti, non volevo lacrime e addii.
Stavo per andar via, quando un collega, con cui ho condiviso tante ore di lavoro, nell'accomiatarsi da me,  mi accompagna fino all'ascensore e pigia il bottone: è normale, io ho sempre preferito l'ascensore! 
"No - volevo dirgli - non voglio andar via velocemente; voglio ancora sentire i miei passi per le scale!"
Ma non l'ho fatto.
Chiusa in quel vano angusto mi dicevo: "Vai, corri, il tuo tempo è altrove adesso, non è più qui."
E le lacrime finalmente hanno trovato via libera...
E’ da tanto che sto cercando di razionalizzare questo accadimento: è una mia scelta, ho maturato gli anni per andare in pensione, è importante dare spazio agli altri, ho fatto il mio tempo, a scuola non mi trovo più bene, i ragazzi non sono più quelli di un tempo, ormai nessuno ha voglia di imparare, è giusto che dedichi più tempo a me e alla mia famiglia, tanto prima o poi questo momento sarebbe arrivato …
Ma è difficile accettarlo. Tutto intorno a me parla solo di scuola: libri disseminati dappertutto, insieme alle copie dei compiti e dei test che ho fatto negli anni, riviste per aggiornarmi, esperimenti vari che mettevo in campo. Ora è tutto da buttar via!
Ora dovrò imparare a far iniziare il nuovo anno al primo gennaio e non al primo settembre!